EPATOTOSSICITÀ DI ALFA-METILDOPA IN GRAVIDANZA



HEPATOTOXICITY OF ALPHA-METHYLDOPA IN PREGNANCY
Slim R, Ben Salem C, Hmouda H, Bouraoui K
J Clin Pharm Therapeut 2010; 35:361-363



RIASSUNTO
INTRODUZIONE Alfa-metildopa è uno degli agenti antipertensivi più diffusamente prescritti in gravidanza. Nonostante la sua potenziale epatotossicità, ci sono solo pochi report che descrivono un danno epatico a seguito dell'uso di questo farmaco in gravidanza. Si riporta qui un nuovo caso di epatite acuta in un donna incinta, connesso all'uso di alfa-metildopa, e una breve revisione della letteratura sull'epatotossicità indotta da alfa-metildopa in gravidanza.
DESCRIZIONE DEL CASO Una donna di 34 anni è giunta in ospedale per un sospetto di epatite. Alla tredicesima settimana di gestazione le era stata diagnosticata ipertensione e le era stata prescritta alfa-metildopa (1 g/die). Quattro settimane dopo l'inizio del trattamento, la paziente ha sviluppato itterizia con prurito. Le urine erano scure e le feci pallide. L'anamnesi ostetrica includeva un parto cesareo. Non c'era storia di pregressa itterizia, consumo di alcol o di altri farmaci. Non aveva una storia medica significativa o fattori di rischio per l'epatopatia. L'esame fisico rivelava un ittero cutaneo e della sclera senza rash. Non c'erano evidenze di epatosplenomegalia. L'esame biochimico mostrava un aumento dei livelli serici di enzimi epatici. I test per le epatiti erano negativi, così come quelli per il citomegalovirus e il virus di Epstein-Barr. L'ultrasonografia mostrava una situazione nella norma. È stata sospettata un'epatite indotta da alfa-metildopa e il farmaco è stato interrotto. I test di funzionalità epatica sono ritornati nei range di normalità entro 5 settimane. La pressione è stata controllata con un beta-bloccante. La relazione temporale tra esposizione ad alfa-metildopa e aumento dei livelli serici di enzimi epatici, la rapida riduzione di questi livelli dopo l'interruzione del farmaco e l'esclusione di altre cause erano consistenti con una probabile epatite indotta da alfa-metildopa secondo l'algoritmo di Naranjo.
CONCLUSIONI In donne gravide trattate con alfa-metildopa, la possibilità di un'epatite indotta da farmaco deve essere tenuta in conto quando si prescrive questa sostanza e deve essere considerata nella diagnosi differenziale di fronte a un'epatite clinica o subclinica. La ri-somministrazione deve essere evitata, poiché la ricomparsa dei sintomi può essere grave e persino fatale.