RIASSUNTO
INTRODUZIONE Alfa-metildopa è uno degli agenti antipertensivi
più diffusamente prescritti in gravidanza. Nonostante la sua potenziale
epatotossicità, ci sono solo pochi report che descrivono un danno
epatico a seguito dell'uso di questo farmaco in gravidanza. Si riporta
qui un nuovo caso di epatite acuta in un donna incinta, connesso all'uso
di alfa-metildopa, e una breve revisione della letteratura sull'epatotossicità
indotta da alfa-metildopa in gravidanza.
DESCRIZIONE DEL CASO Una donna di 34 anni è giunta in ospedale
per un sospetto di epatite. Alla tredicesima settimana di gestazione le
era stata diagnosticata ipertensione e le era stata prescritta alfa-metildopa
(1 g/die). Quattro settimane dopo l'inizio del trattamento, la paziente
ha sviluppato itterizia con prurito. Le urine erano scure e le feci pallide.
L'anamnesi ostetrica includeva un parto cesareo. Non c'era storia di pregressa
itterizia, consumo di alcol o di altri farmaci. Non aveva una storia medica
significativa o fattori di rischio per l'epatopatia. L'esame fisico rivelava
un ittero cutaneo e della sclera senza rash. Non c'erano evidenze di epatosplenomegalia.
L'esame biochimico mostrava un aumento dei livelli serici di enzimi epatici.
I test per le epatiti erano negativi, così come quelli per il citomegalovirus
e il virus di Epstein-Barr. L'ultrasonografia mostrava una situazione
nella norma. È stata sospettata un'epatite indotta da alfa-metildopa
e il farmaco è stato interrotto. I test di funzionalità
epatica sono ritornati nei range di normalità entro 5 settimane.
La pressione è stata controllata con un beta-bloccante. La relazione
temporale tra esposizione ad alfa-metildopa e aumento dei livelli serici
di enzimi epatici, la rapida riduzione di questi livelli dopo l'interruzione
del farmaco e l'esclusione di altre cause erano consistenti con una probabile
epatite indotta da alfa-metildopa secondo l'algoritmo di Naranjo.
CONCLUSIONI In donne gravide trattate con alfa-metildopa, la possibilità
di un'epatite indotta da farmaco deve essere tenuta in conto quando si
prescrive questa sostanza e deve essere considerata nella diagnosi differenziale
di fronte a un'epatite clinica o subclinica. La ri-somministrazione deve
essere evitata, poiché la ricomparsa dei sintomi può essere
grave e persino fatale.
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