IMATINIB E PANAX GINSENG E TOSSICITÀ EPATICA



IMATINIB AND PANAX GINSENG: A POTENTIAL INTERACTION RESULTING IN LIVER TOXICITY
Bilgi N, Bell K, Ananthakrishnan AN, Atallah E
Ann Pharmacother 2010; 44:926-8


I ginsenosidi possono inibire il citocromo 3A4 e questo report ne dimostra i possibili gravi effetti in una giovane paziente affetta da leucemia mieloide cronica in terapia con imatinib.

RIASSUNTO
OBIETTIVO Riportare un caso di epatotossicità indotta da imatinib dopo l'assunzione concomitante di ginseng in un paziente con leucemia mieloide cronica (CML).
IL CASO Una donna di 26 anni con CML che aveva assunto 400 mg al giorno di imatinib per 7 anni senza nessuna complicazione presentava dolore al quadrante superiore destro (dell'addome). I risultati dei test di laboratorio includevano alanina aminotransferase 1069 U/L, aspartato aminotransferase 481 U/L, alcalina fosfotase 124 IU/L, birilubina totale 1,4 mg/dL, albumina 4,0 g/dL e international normalized ratio 1,08. La biopsia al fegato mostrava un'epatite lobulare acuta favorendo un'eziologia indotta dal farmaco ed è stata fatta una diagnosi di epatotossicità indotta da imatinib. L'unico cambiamento dello stile di vita della paziente, precedente alla diagnosi di epatotossicità, era stato l'assunzione giornaliera per tre mesi di Panax, una bevanda energetica a base di ginseng. Sono stati sospesi sia imatinib che ginseng e la paziente è stata trattata per un breve periodo con corticosteroidi. Successivamente è stata ripresa la terapia con imatinib alla stessa dose senza riscontrare alcun innalzamento dei livelli degli enzimi epatici.
DISCUSSIONE L'epatotossicità associata a imatinib si presenta usualmente entro 1-2 anni dall'inizio della terapia, con un tempo medio di 100 giorni. Non è conosciuta l'epatotossicità del ginseng. In vivo si è sperimentato che ginseng inibisce il CYP3A4, l'enzima primario coinvolto nel metabolismo di imatinib. In questo caso si è ipotizzato che l'epatotossità tardiva di imatinib fosse dovuta all'interazione tra il principio attivo e il ginseng attraverso il CYP3A4. Sulla base della scala di probabilità di Naranjo, è possible che imatinib abbia causato l'epatotossicità in questa paziente e la scala di probabilità di Horn per le interazioni farmacologiche indica anche un'interazione probabile tra imatinib e ginseng.
CONCLUSIONI Questo caso sottolinea l'importanza di un continuo monitoraggio dei test di funzionalità epatica anche dopo diversi anni di terapia con imatinib e l'importanza di informare i pazienti sul pericolo di assumere ginseng e altri integratori alimentari che possano interagire con imatinib.