RIASSUNTO
OBIETTIVO Riportare un caso di epatotossicità indotta da
imatinib dopo l'assunzione concomitante di ginseng in un paziente con
leucemia mieloide cronica (CML).
IL CASO Una donna di 26 anni con CML che aveva assunto 400 mg al
giorno di imatinib per 7 anni senza nessuna complicazione presentava dolore
al quadrante superiore destro (dell'addome). I risultati dei test di laboratorio
includevano alanina aminotransferase 1069 U/L, aspartato aminotransferase
481 U/L, alcalina fosfotase 124 IU/L, birilubina totale 1,4 mg/dL, albumina
4,0 g/dL e international normalized ratio 1,08. La biopsia al fegato mostrava
un'epatite lobulare acuta favorendo un'eziologia indotta dal farmaco ed
è stata fatta una diagnosi di epatotossicità indotta da
imatinib. L'unico cambiamento dello stile di vita della paziente, precedente
alla diagnosi di epatotossicità, era stato l'assunzione giornaliera
per tre mesi di Panax, una bevanda energetica a base di ginseng. Sono
stati sospesi sia imatinib che ginseng e la paziente è stata trattata
per un breve periodo con corticosteroidi. Successivamente è stata
ripresa la terapia con imatinib alla stessa dose senza riscontrare alcun
innalzamento dei livelli degli enzimi epatici.
DISCUSSIONE L'epatotossicità associata a imatinib si presenta
usualmente entro 1-2 anni dall'inizio della terapia, con un tempo medio
di 100 giorni. Non è conosciuta l'epatotossicità del ginseng.
In vivo si è sperimentato che ginseng inibisce il CYP3A4, l'enzima
primario coinvolto nel metabolismo di imatinib. In questo caso si è
ipotizzato che l'epatotossità tardiva di imatinib fosse dovuta
all'interazione tra il principio attivo e il ginseng attraverso il CYP3A4.
Sulla base della scala di probabilità di Naranjo, è possible
che imatinib abbia causato l'epatotossicità in questa paziente
e la scala di probabilità di Horn per le interazioni farmacologiche
indica anche un'interazione probabile tra imatinib e ginseng.
CONCLUSIONI Questo caso sottolinea l'importanza di un continuo
monitoraggio dei test di funzionalità epatica anche dopo diversi
anni di terapia con imatinib e l'importanza di informare i pazienti sul
pericolo di assumere ginseng e altri integratori alimentari che possano
interagire con imatinib.
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