RIASSUNTO
I biosimilari non possono essere autorizzati sulla base della stessa documentazione
richiesta per i medicinali generici. Malgrado il fatto che i biosimilari
e i farmaci di riferimento possono mostrare efficacia simile, i biosimilari
possono esibire differenti profili di sicurezza in termini di natura,
serietà e incidenza di reazioni avverse. Tuttavia, i dati provenienti
dagli studi clinici pre-autorizzazione sono normalmente insufficienti
per identificare tutte le potenziali differenze. Inoltre, la sicurezza
clinica di medicinali biologici simili deve essere monitorata da vicino
in maniera continua durante tutta la fase post-approvazione, includendo
la valutazione ripetuta del rapporto rischio-beneficio. Il richiedente
del biosimilare deve fornire un piano di gestione del rischio (EU-RMP)
all'Agenzia del Farmaco Europea (EMA) e un programma di farmacovigilanza
con le sue applicazioni, che comprende una descrizione dei potenziali
problemi di sicurezza associati al prodotto biosimilare, che possono risultare
da differenze nel processo di produzione dal biologico di riferimento.
L'aspetto di sicurezza più critico, relativo ai prodotti biofarmaceutici
(inclusi i biosimilari), è l'immunogenicità.
La gestione del rischio utilizza metodologie scientifiche per identificare,
valutare, comunicare e minimizzare il rischio durante tutto il ciclo di
vita del farmaco, così da stabilire e mantenere un profilo di rischio-beneficio
favorevole neil pazienti. Il piano di gestione del rischio per i biosimilari
dovrebbe focalizzarsi su un aumento delle misure di farmacovigilanza,
l'identificazione del rischio di immunogenicità e l'mplementazione
di una sorveglianza speciale a seguito dell'immissione in commercio.
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