RIASSUNTO
Lo scopo di questo studio è raccogliere i dati disponibili ad oggi
relativi a tiazolidinedioni e rischio cardiovascolare, focalizzandosi
sugli eventi ischemici (ischemic heart disease, IHD) e fornire
raccomandazioni pratiche agli operatori sanitari per limitare l'impatto
delle malattie cardiovascolari (CVD) e delle complicazioni che possono
insorgere nei pazienti con diabete mellito di tipo 2. Il 21 maggio 2007,
l'US Food and Drug Administration (FDA) aveva divulgato un alert
relativo a un possibile aumento del rischio di eventi ischemici nei pazienti
che assumevano il tiazolidinedione rosiglitazone. Questo alert sulla sicurezza
era conseguente a risultati di un'ampia metanalisi che evidenziava come
il trattamento con il farmaco fosse associato al 43% di aumento del rischio
di infarto miocardico (IM) e a un possibile incremento del rischio di
morte cardiovascolare. Questi dati erano particolarmente allarmanti perché
si presumeva, anche senza reale supporto di dati clinici, che gli effetti
metabolici dei tiazolidinedioni potessero contribuire a ridurre il rischio
di IHD.
In seguito, altri report che hanno utilizzato tecniche meta-analitiche
alternative, nuove metanalisi, risultati pubblicati recentemente di nuovi
trial clinici e studi osservazionali sia su rosiglitazone che pioglitazone,
hanno fornito varie e articolate evidenze sull'effetto avverso cardiovascolare
di questi agenti.
Il 14 novembre 2007, dopo l'incontro straordinario dell'Advisory Panel
del 30 luglio 2007, l'FDA ha deciso di non ritirare rosiglitazone dal
mercato. Sono state fornite nuove informazioni prescrittive che includevano
un nuovo boxed warning relativo al rischio potenziale di ischemia
miocardica del rosiglitazone, in particolare nei pazienti con malattie
cardiache che assumono nitrati e nei pazienti diabetici in terapia con
insulina.
Il
vivace dibattito su rosiglitazone (Avandia, GlaxoSmithKline) vede una
tappa importante nel prossimo incontro del Joint
Advisory Committee della FDA, che si riunirà per valutare
il rischio cardiovascolare associato all'uso del farmaco.
Il materiale
in valutazione evidenzia un rischio cardiovascolare maggiore
di rosiglitazone vs pioglitazone (Actos, Takeda Pharmaceuticals)
e altri antidiabetici. Per contro, i documento forniti dalla GlaxoSmithKline
concludono che "la totalità dei dati continua a supportare
il profilo complessivamente positivo del rapporto rischio-beneficio di
rosiglitazone, come farmaco importante nella terapia del diabete di tipo
2".
Anche l''EMA ha annunciato di voler avviare una revisione
del profilo di sicurezza di rosiglitazone dopo che due studi recentemente
pubblicati hanno suggerito un aumento del rischio di complicanze cardiovascolari,
di morte e di ictus. L'Agenzia ha spiegato che la revisione inizierà
il 19 luglio 2010 e sarà condotta dal Comitato per i prodotti medicinali
per uso umano (CHMP); in base alle valutazioni, emetterà un parere
sulla revoca, modifica o sospensione dell'autorizzazione al commercio
di questi farmaci.
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