RIASSUNTO
OBIETTIVO Esaminare se l'uso degli inibitori di pompa protonica
(PPI) e dei bloccanti H2 sia associato all'incremento del rischio di polmonite.
METODI E' stato condotto uno studio caso-controllo innestato, con
base di popolazione, nell'ambito del Group Health, un sistema integrato
di assistenza sanitaria. Tra i soggetti residenti in comunità e
immunocompetenti, di età compresa tra 65 e 94 anni, sono stati
identificati dai codici ICD-9 presunti casi, ambulatoriali ed ospedalieri,
di polmonite contratta in comunità tra il 2000 e il 2003 e convalidati
da una revisione delle cartelle mediche (N=1125). I controlli sono stati
selezionati, appaiati ai casi in base ad età, sesso e anno solare
(N=2235). L'uso corrente di PPI o di bloccanti H2 è stato accertato
dai registri farmaceutici computerizzati. Le patologie concomitanti e
altre caratteristiche sono state ricavate dai registri medici. La regressione
logistica
multivariata condizionale è stata usata per analizzare l'associazione
tra utilizzo dei farmaci e rischio di polmonite. E' stata condotta un'analisi
di sensibilità usando solo dati farmaceutici ed amministrativi
per valutare come tali risultati differissero dai primi.
RISULTATI La prevalenza dell'uso di PPI o di bloccanti H2 era del
21% (241/1125) tra i casi di polmonite e del 16% (350/2235) nei controlli
(OR aggiustato 1,03; IC 95% 0,86-1,24 confrontato al non uso). Per chi
aveva iniziato la terapia recentemente non è stato osservato alcun
aumento del rischio. La prevalenza dell'uso di soli PPI era del 12% (132/1125)
tra i casi e del 7% (160/2235) tra i controlli (OR aggiustato 1,13; IC
95% 0,88-1,44). Le analisi che hanno utilizzato solo dati amministrativi
e farmaceutici hanno prodotto stime del rischio molto diverse da zero
(OR aggiustato 1,32; IC 95% 1,17-1,49 per l'uso corrente di PPI rispetto
al non uso).
CONCLUSIONI L'uso di PPI e bloccanti H2 non è associato
a un aumento del rischio di polmonite nei pazienti più anziani.
L'evidenza di un rischio maggiore, osservata in alcuni studi precedenti,
può essere l'effetto di fattori confondenti.
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