PERDITA DI MASSA OSSEA E FRATTURA ASSOCIATE A TIAZOLIDINEDIONI



BONE LOSS AND FRACTURE RISK ASSOCIATED WITH THIAZOLIDINEDIONE THERAPY
Riche MD, Travis King S
Pharmacoterapy 2010; 30:716-727


La terapia mirata alla prevenzione di fratture indotte da tiazolidinedioni dovrebbe includere una dettagliata valutazione del rischio, l'adeguata somministrazione supplementare di calcio e di vitamina D, un trattamento non farmacologico e, in alcuni casi, la prescrizione di farmaci.

RIASSUNTO
L'aumento dell'utilizzo di tiazolidinedioni per il trattamento del diabete mellito di tipo II, assieme al potenziale rischio di fratture nella popolazione anziana, genera un significativo allarme per chi si occupa della cura della salute. Tale allarme poggia le basi su molti report di effetti muscolo-scheletrici avversi post-approvazione dei tiazolidinedioni, soprattutto cambiamenti del tessuto osseo e fratture. Per meglio comprendere gli effetti di questi farmaci sulla salute delle ossa, è stata condotta una ricerca in PubMed di articoli pubblicati da gennaio 1966 a gennaio 2009.
Sono stati rivisti i meccanismi ipotizzati per le reazioni avverse indotte dai tiazolidinedioni sulle ossa, gli studi che valutavano l'utilizzo e il rischio di frattura, le potenziali opzioni di trattamento per la minimizzazione di questi eventi e le direzioni future della ricerca.
Le variazioni ossee indotte dai tiazolidinedioni possono derivare dalla capacità di questi farmaci di ridurre l'attività osteoblastica senza un apprezzabile effetto sugli osteoclasti, spostando l'equilibrio dell'omeostasi a favore della perdita ossea. I dati clinici suggeriscono che il trattamento di pazienti affetti da diabete mellito di tipo II con tiazolidinedioni ha effetti negativi sulla salute ossea, come osservato dalla ridotta densità minerale ossea e dall'aumento dei tassi di fratture, specie di fratture alle estremità distali nelle donne.
I tiazolidinedioni sono agonisti selettivi del recettore per gli attivatori dei perossisomi gamma (PPAR-gamma). Le continue ricerche sulla selettività verso il sistema PPAR e l'indagine di altri agonisti PPAR sono cruciali per comprendere ed evitare tali effetti dannosi.
I clinici, in particolare i farmacisti, devono assumere un ruolo attivo nell'educare i colleghi sull'importanza del controllo dei pazienti trattati con tiazolidinedioni per il rischio di frattura, nel consigliare i pazienti sull'adeguato apporto di calcio e vitamina D e sulla prevenzione delle fratture e nel scegliere una terapia appropriata per la prevenzione secondaria di questi eventi.