RIASSUNTO
L'aumento dell'utilizzo di tiazolidinedioni per il trattamento del diabete
mellito di tipo II, assieme al potenziale rischio di fratture nella popolazione
anziana, genera un significativo allarme per chi si occupa della cura
della salute. Tale allarme poggia le basi su molti report di effetti muscolo-scheletrici
avversi post-approvazione dei tiazolidinedioni, soprattutto cambiamenti
del tessuto osseo e fratture. Per meglio comprendere gli effetti di questi
farmaci sulla salute delle ossa, è stata condotta una ricerca in
PubMed di articoli pubblicati da gennaio 1966 a gennaio 2009.
Sono stati rivisti i meccanismi ipotizzati per le reazioni avverse indotte
dai tiazolidinedioni sulle ossa, gli studi che valutavano l'utilizzo e
il rischio di frattura, le potenziali opzioni di trattamento per la minimizzazione
di questi eventi e le direzioni future della ricerca.
Le variazioni ossee indotte dai tiazolidinedioni possono derivare dalla
capacità di questi farmaci di ridurre l'attività osteoblastica
senza un apprezzabile effetto sugli osteoclasti, spostando l'equilibrio
dell'omeostasi a favore della perdita ossea. I dati clinici suggeriscono
che il trattamento di pazienti affetti da diabete mellito di tipo II con
tiazolidinedioni ha effetti negativi sulla salute ossea, come osservato
dalla ridotta densità minerale ossea e dall'aumento dei tassi di
fratture, specie di fratture alle estremità distali nelle donne.
I tiazolidinedioni sono agonisti selettivi del recettore per gli attivatori
dei perossisomi gamma (PPAR-gamma). Le continue ricerche sulla selettività
verso il sistema PPAR e l'indagine di altri agonisti PPAR sono cruciali
per comprendere ed evitare tali effetti dannosi.
I clinici, in particolare i farmacisti, devono assumere un ruolo attivo
nell'educare i colleghi sull'importanza del controllo dei pazienti trattati
con tiazolidinedioni per il rischio di frattura, nel consigliare i pazienti
sull'adeguato apporto di calcio e vitamina D e sulla prevenzione delle
fratture e nel scegliere una terapia appropriata per la prevenzione secondaria
di questi eventi.
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