VARIABILITÀ TRA I FANS NEL RISCHIO DI SANGUINAMENTO GASTROINTESTINALE



VARIABILITY AMONG NONSTEROIDAL ANTIINFLAMMATORY DRUGS IN RISK OF UPPER GASTROINTESTINAL BLEEDING
Massó González EL, Patrignani P, Tacconelli S, García Rodríguez LA.
Arthritis Rheum, 2010; 62:1592-1601


Alle dosi comunemente utilizzate nella popolazione generale, i vari farmaci antinfiammatori non steroidei differiscono tra loro in relazione al rischio di sanguinamento o perforazione del tratto gastrointestinale superiore. I pericoli maggiori si associano ai farmaci caratterizzati da una lunga emivita o da formulazioni a lento rilascio e/o capaci di ottenere una profonda e contemporanea inibizione di entrambi gli isoenzimi Cox.

RIASSUNTO
OBIETTIVO I tradizionali farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) aumentano il rischio di sanguinamento/perforazione del tratto gastrointestinale (GI) superiore, ma l'importanza di questo effetto per i Coxib nella popolazione generale e il grado di variabilità individuale sono ancora oggetto di discussione. Questo studio è stato intrapreso per valutare il rischio di sanguinamento/perforazione del tratto GI superiore tra utilizzatori di FANS e per analizzare la correlazione tra questo rischio e il grado di inibizione delle COX1 e COX2 in vitro.
METODI È stata condotta una review sistematica di sudi osservazionali sui FANS e il sanguinamento/perforazione del tratto gastrointestinale superiore pubblicati tra il 2000 e il 2008. È stato calcolato il rischio relativo (RR) aggregato di sanguinamento/perforazione del tratto GI superiore per i singoli FANS. Inoltre, è stato verificato se il grado di inibizione delle COX1 e COX2 in vitro con concentrazioni ematiche medie fosse in grado di predire il rischio di sanguinamento/perforazione del tratto GI superiore.
RISULTATI Il RR di sanguinamento/perforazione del tratto GI superiore era 4,50 (IC 95%; 3,82-5,31) per i FANS tradizionali e 1,88 (0,96-3,71) per i coxib. Complessivamente i RR più bassi tra i FANS sono stati osservati per ibuprofene (RR 2,69; 2,17-3,33), rofecoxib (2,12; 1,59-2,84), aceclofenac (1,44; 0,65-3,2) e celecoxib (1,42; 0,85-2,37), mentre i più alti RR sono stati osservati per ketorolac (14,54; 5,85-36,04) e piroxicam (9,94; 5,99-16,50). Per i rimanenti farmaci gli RR stimati sono stati 5,63 (3,83-8,28) per naprossene, 5,57 (3,94-7,87) per ketoprofene, 5,40 (4,16-7,00) per indometacina, 4,15 (2,59-6,64) per meloxicam e 3,98 (3,36-4,72) per diclofenac. Il grado di inibizione della COX1 non era significativamente correlato con il RR di sanguinamento/perforazione associato ai singoli FANS (r2=0,34; p=0,058), ma una profonda e contemporanea inibizione (>80%) di entrambi gli isoenzimi COX è stata associata a un alto rischio dell'evento. I FANS con una formulazione a lunga emivita e a lento rilascio sono stati associati a un rischio
maggiore rispetto a quelli con una breve emivita.
CONCLUSIONI Il risultato dell'analisi dimostra che il rischio di sanguinamento/perforazione varia tra singoli FANS alle dosi comunemente usate nella popolazione generale. I farmaci che hanno una formulazione a lunga emivita o a lento rilascio e/o sono associati a una forte e contemporanea inibizione di entrambi gli isoenzimi COX sono associati a un rischio superiore di sanguinamento del tratto GI superiore.