RIASSUNTO
OBIETTIVO Esaminare se gli integratori di calcio aumentino il rischio
di eventi cardiovascolari.
DISEGNO Metanalisi patient-level e trial-level.
FONTE DI DATI Medline, Embase e Cochrane Central Register of
Controlled Trials (dal 1966 a marzo 2010), elenchi bibliografici di
metanalisi sui supplementi di calcio e due registri di trial clinici.
SELEZIONE DI STUDI Gli studi d'interesse erano trial randomizzati
controllati con placebo sui supplementi a base di calcio (>=500 mg/die),
con almeno 100 partecipanti di età media >40 anni e di durata
superiore a un anno. Gli autori principali dei trial idonei hanno fornito
i dati. Gli end point cardiovascolari sono stati ottenuti attraverso informazioni
auto-riportate, ricoveri ospedalieri e certificati di morte.
RISULTATI Quindici trial sono risultati idonei ai criteri di inclusione,
5 con dati disponibili a livello dei pazienti (8151 partecipanti, follow-up
medio di 3,6 anni, range interquantile 2,7-4,3 anni) e 11 con dati disponibili
a livello del trial (11921 partecipanti, durata media 4,0 anni). Nei 5
studi patient-level, 143 persone in terapia con calcio avevano
un infarto miocardico, a confronto con 111 pazienti in placebo (hazard
ratio [HR] 1,31; IC 95% 1,02-1,67, p=0,035). Era evidente un aumento non
significativo nell'incidenza di ictus (HR 1,20; 0,96-1,50; P=0,11), nell'end
point composito di infarto miocardico, ictus o morte improvvisa (HR 1,18;
1,00-1,39, p=0,057) e nei decessi (HR 1,09; 0,96-1,23, p=0,18). La metanalisi
trial-level mostrava dati simili: 296 persone avevano l'infarto
miocardio (166 con calcio e 130 con placebo), con un'incidenza aumentata
dell'infarto miocardico negli individui che assumevano calcio (rischio
relativo raggruppato 1,27; IC 95% 1,01-1,59, p=0,038).
CONCLUSIONI I supplementi di calcio (senza vitamina D) sono associati
a un aumento del rischio di infarto miocardico. Siccome i supplementi
di calcio sono ampiamente utilizzati, questi modesti aumenti nel rischio
di malattie cardiovascolari possono avere conseguenze rilevanti sulla
popolazione. È necessaria una rivalutazione del ruolo di questi
integratori nella gestione dell'osteoporosi.
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