RIASSUNTO
Per via inalatoria i farmaci antimuscarinici hanno modesta efficacia sintomatica
in pazienti con malattia polmonare ostruttiva (BPCO). Essi hanno anche
molti effetti avversi atropinici, tra cui midriasi, disturbi della vista,
secchezza delle fauci, stipsi, difficoltà di minzione e tachicardia.
Nel marzo 2008, la Food and Drug Administration statunitense ha
riportato un aumento della frequenza di ictus nei pazienti con BPCO che
ricevevano tiotropio negli studi clinici.
Una meta-analisi condotta su 17 trial in doppio-cieco randomizzato in
13.645 pazienti con BPCO ha mostrato un aumento statisticamente significativo
nel rischio di infarto miocardico, ictus e morte cardiovascolare associato
a farmaci antimuscarinici
(ipratropio
o tiotropio) assunti per via inalatoria.
Uno studio clinico pubblicato dopo questa metaanalisi, lo studio UPLIFT,
che ha arruolato 5.993 pazienti con BPCO seguiti per 4 anni, non ha mostrato
alcuna differenza statisticamente significativa nella frequenza di morte
cardiovascolare, infarto miocardico o ictus tra il gruppo in tiotropio
per via inalatoria e il placebo. Tuttavia, questi risultati non sono sufficienti
a dissipare i forti sospetti di un aumentato rischio di effetti avversi
cardiovascolari del farmaco.
Nella pratica clinica, l'uso di un farmaco antimuscarinico assunto per
via inalatoria dovrebbe essere discusso caso per caso, considerando i
pochi e modesti benefici rispetto al rischio preoccupante di eventi cardiovascolari.
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