RIASSUNTO
CONTESTO Studi osservazionali che hanno esaminato il ruolo degli
estrogeni nel rischio di formazione di calcoli renali hanno mostrato risultati
contrastanti. Tuttavia risulta carente l'evidenza dai trial randomizzati
del rischio di nefrolitiasi con la terapia ormonale nelle donne in post-menopausa.
METODI E' stata esaminata l'incidenza di nefrolitiasi nel trial
Women's Health Initiative che ha incluso due diversi studi, con
soli estrogeni ed estrogeni più progestinici, condotti presso 40
centri clinici americani. In totale, 10.739 donne in post-menopausa con
isterectomia sono state randomizzate a ricevere 0,625 mg/die di estrogeni
coniugati equini (conjugated equine estrogens, CEE) o placebo,
mentre 16.608 donne in post-menopausa senza isterectomia sono state randomizzate
a ricevere una singola compressa di CEE + 2,5 mg/die di medrossiprogesterone
acetato o placebo. L'incidenza di nefrolitiasi è stata determinata
in un follow up di 7,1 anni per il trial con CEE e 5,6 anni per il trial
con estrogeni più progestinici.
RISULTATI Le caratteristiche demografiche al basale e i fattori
di rischio di nefrolitiasi erano simili per il gruppo placebo e i bracci
di trattamento. La terapia con estrogeni era associata a un aumento significativo
del rischio di nefrolitiasi da 34 a 39 casi per 10.000 anni persona (hazard
ratio 1,21; IC al 95% 1,03-1,44). I dati censurati relativi alle donne
che smettevano di aderire alla terapia in studio aumentavano l'hazard
ratio a 1,39 (1,08-1,78). L'aumento del rischio di nefrolitiasi era
indipendente dalla somministrazione di progestinici e gli effetti non
variavano significativamente secondo la storia clinica di
nefrolitiasi pre-randomizzazione.
CONCLUSIONI I dati indicano che la terapia con estrogeni aumenta
il rischio di nefrolitiasi nelle donne in post-menopausa. Questi risultati
dovrebbero essere presi in considerazione nel caso in cui si decida di
iniziare la terapia ormonale. Rimane da determinare il meccanismo che
sottende a questa maggiore sensibilità.
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