RISCHIO DI MORTALITÀ ASSOCIATO ALL'USO DI FARMACI ANSIOLITICI E IPNOTICI NELLA POPOLAZIONE CANADESE



MORTALITY HAZARD ASSOCIATED WITH ANXIOLYTIC AND HYPNOTIC DRUG USE IN THE NATIONAL POPULATION HEALTH SURVEY
Belleville G
Can J Psychiatry 2010; 55:558-67


Questo studio di popolazione ha osservato una piccola ma signficativa associazione tra utilizzo di farmaci ansiolitici e ipnotici e rischio di mortalità.

RIASSUNTO
OBIETTIVO
Sebbene ampiamente utilizzate nella popolazione generale, le pillole per dormire e i tranquillanti minori, conosciuti anche come agenti ansiolitici, sono stati associati a esiti indesiderabili. Le segnalazioni riguardanti l'associazione tra questi farmaci e un elevato tasso di mortalità sono inconsistenti e controverse. Questo studio è stato progettato per valutare il rischio di mortalità associato all'utilizzo di farmaci ansiolitici e ipnotici nella National Population Health Survey canadese. E' stato ipotizzato che l'uso di farmaci ansiolitici e ipnotici sia associato a un elevato rischio di mortalità.
METODI Un campione con base di popolazione di 14.117 persone con età compresa tra i 18 e i 102 anni ha partecipato a un'indagine longitudinale, con dati raccolti ogni secondo anno dal 1994 al 2007. Gli end point primari in questo studio erano l'uso auto-riportato di ansiolitici e ipnotici e la morte.
RISULTATI Tra gli intervistati che riportavano l'uso di ansiolitici o ipnotici nel mese precedente, gli odds di mortalità erano 3,22 volte più alti (IC al 95% 2,70-3,84) rispetto ai non-utilizzatori. A seguito di aggiustamenti per fattori confondenti socio-demografici, relativi allo stile di vita e fattori di salute (inclusa la depressione), l'odds ratio era ridotto a 1,36 (1,09-1,70), ma rimaneva significativo.
CONCLUSIONI L'uso di farmaci sedativi è associato con un piccolo ma significativo incremento del rischio di mortalità. Ulteriori ricerche sono necessarie per confermare il meccanismo attraverso il quale l'uso di questi farmaci incrementa il rischio di mortalità. Dove possibile, i medici devono considerare sistematicamente la possibilità di trattamenti non farmacologici per i disturbi di sonno e di ansia.