RIASSUNTO
CONTESTO Recentemente è stato riportato per domperidone
un aumento di 4 volte del rischio di morte cardiaca improvvisa (sudden
cardiac death, SCD) in uno studio che si concentrava sui farmaci che
prolungano l'intervallo QT corretto, intesi come classe, e sulla loro
associazione con la SCD.
OBIETTIVO Valutare l'associazione tra uso di domperidone e aritmia
ventricolare (AV) seria non fatale e la SCD nella popolazione generale.
METODI E' stato effettuato uno studio caso-controllo con base di
popolazione, durante il periodo compreso tra il 1996 e il 2007 nell'ambito
del database Integrated Primary Care Information (IPCI), una banca
dati longitudinale
di ricerca della medicina generale nei Paesi Bassi. Sono stati inclusi
tutti i pazienti di età >=18 anni senza cancro. E' stata studiata
l'associazione tra uso di domperidone nel tempo (attuale, passato e nessuno)
e la dose giornaliera con il rischio di AV seria
non fatale o
di SCD. I casi sono stati definiti come decessi naturali dovuti a cause
cardiache annunciate da improvvise perdite di coscienza entro un'ora dalla
comparsa di sintomi acuti oppure da una morte inattesa, senza segni nè
sintomi, occorsa a un soggetto valutato in
condizioni mediche stabili meno di 24 ore
prima, e senza alcuna evidenza di cause non cardiache. I controlli sono
stati selezionati in modo random dalla popolazione generale e appaiati
ai casi per età, sesso, ambulatorio e data indice. Sono stati messi
a confronto gli odds di esposizione per SCD da sola e insieme
ad AV tramite regressione logistica condizionale,
aggiustando per tutti i confondenti disponibili. Inoltre l'analisi è
stata stratificata per tipologia di assicurazione.
RISULTATI Lo studio di popolazione comprendeva 1366 casi (62 AV
e 1304 SCD) e 14.114 controlli appaiati. Di tutti i casi, 10 pazienti
erano utilizzatori correnti di domperidone al basale, tutti con SCD. L'odds
ratio [OR] combinato non aggiustato dell'associazione tra domperidone
e SCD era 3,72 (IC al 95% 1,72-8,08). Le dosi giornaliere >30 mg erano
associate a un aumento significativo
del rischio di SCD (OR aggiustato 11,4; 1,99-65,2]).
Dato che c'era una stretta interazione con l'assicurazione sanitaria (p=0,050),
tutte le analisi sono state stratificate per assicurazione. Nei pazienti
con assicurazione pubblica, sette casi erano utilizzatori correnti al
basale. L'uso attuale era associato a un aumento
significativo
del rischio di SCD (OR aggiustato
4,17 [1,33-13,1]). Tra i pazienti con assicurazione privata c'era un caso
di esposizione a domperidone, e due tra quelli non assicurati.
CONCLUSIONI L'uso attuale di domperidone, soprattutto ad alte dosi,
è associato a un rischio aumentato di SCD. Non si è potuto
dimostrare un effetto di domperidone su AV non fatale a causa dell'assenza
di casi esposti.
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