DOMPERIDONE E ARITMIA VENTRICOLARE O MORTE CARDIACA IMPROVVISA



DOMPERIDONE AND VENTRICULAR ARRHYTHMIA OR SUDDEN CARDIAC DEATH: A POPULATION-BASED CASE-CONTROL STUDY IN THE NETHERLANDS
van Noord C, Dieleman JP, van Herpen G et al.
Drug Safety 2010; 33:1003-1014


Questo studio caso-controllo ha mostrato che l'uso attuale di domperidone, soprattutto ad alte dosi, è associato a un rischio aumentato di morte cardiaca improvvisa; a causa della mancanza di casi esposti, non è stato possibile trarre conclusioni circa gli effetti del farmaco sul rischio di aritmia ventricolare non fatale.

RIASSUNTO
CONTESTO Recentemente è stato riportato per domperidone un aumento di 4 volte del rischio di morte cardiaca improvvisa (sudden cardiac death, SCD) in uno studio che si concentrava sui farmaci che prolungano l'intervallo QT corretto, intesi come classe, e sulla loro associazione con la SCD.
OBIETTIVO Valutare l'associazione tra uso di domperidone e aritmia ventricolare (AV) seria non fatale e la SCD nella popolazione generale.
METODI E' stato effettuato uno studio caso-controllo con base di popolazione, durante il periodo compreso tra il 1996 e il 2007 nell'ambito del database Integrated Primary Care Information (IPCI), una banca dati
longitudinale di ricerca della medicina generale nei Paesi Bassi. Sono stati inclusi tutti i pazienti di età >=18 anni senza cancro. E' stata studiata l'associazione tra uso di domperidone nel tempo (attuale, passato e nessuno) e la dose giornaliera con il rischio di AV seria non fatale o di SCD. I casi sono stati definiti come decessi naturali dovuti a cause cardiache annunciate da improvvise perdite di coscienza entro un'ora dalla comparsa di sintomi acuti oppure da una morte inattesa, senza segni nè sintomi, occorsa a un soggetto valutato in condizioni mediche stabili meno di 24 ore prima, e senza alcuna evidenza di cause non cardiache. I controlli sono stati selezionati in modo random dalla popolazione generale e appaiati ai casi per età, sesso, ambulatorio e data indice. Sono stati messi a confronto gli odds di esposizione per SCD da sola e insieme ad AV tramite regressione logistica condizionale, aggiustando per tutti i confondenti disponibili. Inoltre l'analisi è stata stratificata per tipologia di assicurazione.
RISULTATI Lo studio di popolazione comprendeva 1366 casi (62 AV e 1304 SCD) e 14.114 controlli appaiati. Di tutti i casi, 10 pazienti erano utilizzatori correnti di domperidone al basale, tutti con SCD. L'odds ratio [OR] combinato non aggiustato dell'associazione tra domperidone e SCD era 3,72 (IC al 95% 1,72-8,08). Le dosi giornaliere >30 mg erano associate a un aumento significativo
del rischio di SCD (OR aggiustato 11,4; 1,99-65,2]). Dato che c'era una stretta interazione con l'assicurazione sanitaria (p=0,050), tutte le analisi sono state stratificate per assicurazione. Nei pazienti con assicurazione pubblica, sette casi erano utilizzatori correnti al basale. L'uso attuale era associato a un aumento significativo del rischio di SCD (OR aggiustato 4,17 [1,33-13,1]). Tra i pazienti con assicurazione privata c'era un caso di esposizione a domperidone, e due tra quelli non assicurati.
CONCLUSIONI L'uso attuale di domperidone, soprattutto ad alte dosi, è associato a un rischio aumentato di SCD. Non si è potuto dimostrare un effetto di domperidone su AV non fatale a causa dell'assenza di casi esposti.