RABDOMIOLISI DA RANOLAZINA IN UN PAZIENTE IN TERAPIA CON SIMVASTATINA



RHABDOMYOLYSIS IN A PATIENT RECEIVING RANOLAZINE AND SIMVASTATIN
Hylton AC, Ezekiel TO
Am J Health Syst Pharm 2010; 67:1829-31



RIASSUNTO
OBIETTIVO E' stato segnalato un caso di rabdomiolisi verificatosi subito dopo l'aggiunta di ranolazina a un regime stabile di simvastatina.
RIEPILOGO Un uomo di 63 anni, caucasico, con una storia di iperlipidemia e coronaropatia è arrivato in un pronto soccorso, denunciando un peggioramento
bilaterale della debolezza agli arti inferiori da circa tre giorni. E' stato ricoverato in un ospedale entro 24 ore. La sue condizioni cliniche di base includevano insufficienza cardiaca congestizia, malattia renale cronica, malattia degenerativa delle articolazioni e una storia di ictus. Al momento del ricovero il paziente era in terapia orale con furosemide 40 mg/die, clopidogrel 75 mg/die, idralazina 50 mg tre volte al giorno, metoprololo 50 mg due volte al giorno, isosorbide mononitrato 120 mg/die, omeprazolo 20 mg/die, nitroglicerina in compresse al bisogno per dolore toracico, simvastatina 80 mg/die, e ranolazina 500 mg/die di recente prescrizione. La concentrazione di creatinina serica era di 3,9 mg/dL e quella di creatina chinasi (CK) era di 31.989 unità/L. Ranolazina e simvastatina sono state interrotte, mentre proseguiva la terapia con metoprololo, idralazina, isosorbide mono-nitrato, e furosemide attraverso sondino naso-gastrico, insieme ad amlodipina 10 mg/die e omeprazolo 40 mg/die. La concentrazione di CK nel siero del paziente è rimasta al di sopra di 10.400 unità/L per quattro giorni. Al 7° giorno di ospedalizzazione, i livelli serici di CK erano scesi a 715 unità/L, ed erano quasi non rilevabili al 18° giorno (24 unità/L), assestandosi al valore basale di 2,2 mg/dL.

CONCLUSIONI Un uomo di 63 anni con storia di insufficienza renale in terapia a dosaggio satabile di simvastatina ha sviluppato rabdomilisi dopo l'aggiunta di ranolazina al regime farmacologico giornaliero.