RIASSUNTO
OBIETTIVO E' stato segnalato un caso di rabdomiolisi verificatosi
subito dopo l'aggiunta di ranolazina a un regime stabile di simvastatina.
RIEPILOGO Un uomo di 63 anni, caucasico, con una storia di iperlipidemia
e coronaropatia è arrivato in un pronto soccorso, denunciando un
peggioramento bilaterale
della debolezza agli arti inferiori da circa
tre giorni. E' stato ricoverato in un ospedale entro 24 ore. La sue condizioni
cliniche di base includevano insufficienza cardiaca congestizia, malattia
renale cronica, malattia degenerativa delle articolazioni e una storia
di ictus.
Al momento del ricovero il paziente era in
terapia orale con furosemide 40 mg/die, clopidogrel 75 mg/die, idralazina
50 mg tre volte al giorno, metoprololo 50
mg due volte al giorno, isosorbide mononitrato
120 mg/die, omeprazolo 20 mg/die, nitroglicerina in compresse al bisogno
per dolore toracico, simvastatina 80 mg/die, e ranolazina 500 mg/die di
recente prescrizione. La concentrazione di creatinina serica era di 3,9
mg/dL e quella di creatina chinasi (CK) era di 31.989 unità/L.
Ranolazina e simvastatina sono state interrotte, mentre proseguiva la
terapia con metoprololo, idralazina, isosorbide mono-nitrato, e furosemide
attraverso sondino naso-gastrico, insieme ad amlodipina 10 mg/die e omeprazolo
40 mg/die. La concentrazione di CK nel siero del paziente è rimasta
al di sopra di 10.400 unità/L per quattro giorni. Al 7° giorno
di ospedalizzazione, i livelli serici di CK erano scesi a 715 unità/L,
ed erano quasi non rilevabili al 18° giorno (24 unità/L), assestandosi
al valore basale di 2,2 mg/dL.
CONCLUSIONI
Un uomo di 63 anni con storia di insufficienza renale in terapia a dosaggio
satabile di simvastatina ha sviluppato rabdomilisi dopo l'aggiunta di
ranolazina al regime farmacologico giornaliero.
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