USE
OF HERBAL PRODUCTS AMONG 392 ITALIAN PREGNANT WOMEN: FOCUS ON PREGNANCY
OUTCOME Cuzzolin L, Francini-Pesenti F,Verlato Get al. Pharmacoepidemiol Drug Saf, pubbilcato on line il 26 settembre 2010 |
È stato condotto uno studio nelle donne italiane in gravidanza per indagare sul consumo dei prodotti a base di erbe, spesso coinvolte in casi di uso non appropriato e di sviluppo di effetti collaterali. |
RIASSUNTO SCOPO Esaminare l'uso dei prodotti a base di erbe in un campione di donne italiane in gravidanza e la possibile influenza del consumo di tali prodotti sul nascituro. METODI Lo studio è stato condotto per un periodo di 10 mesi (2 giorni/sett da gennaio a ottobre 2009) nel reparto maternità degli ospedali di Padova e Rovereto. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali sulla base di un questionario strutturato che includeva le caratteristiche socio-demografiche dei soggetti arruolati, domande specifiche sull'uso dei prodotti erboristici e informazioni relative alla gravidanza e al nascituro. RISULTATI In totale sono state prese in esame 392 interviste. 109 su 392 donne (27,8%) hanno detto di aver assunto uno o più prodotti erboristici durante la gravidanza; nel 36,7% dei casi l'assunzione è durata per tutta la gravidanza. I prodotti assunti più frequentemente dalle intervistate erano: camomilla, liquirizia, finocchio, aloe, valeriana, echinacea, olio di mandorla, propoli e mirtillo rosso. Quattro delle 109 donne (3,7%) hanno riportato effetti collaterali: costipazione dopo aver bevuto una tisana contenente diverse erbe, rash e prurito cutaneo dopo un'applicazione locale di aloe o di olio di mandorle. La decisione di assumere prodotti erboristici era principalmente basata sul giudizio personale e sulla convinzione che queste sostanze naturali potessero essere più sicure rispetto ai medicinali tradizionali. Le utilizzatrici erano maggiormente affette da morbilità correlate alla gravidanza e i loro bambini erano frequentemente più piccoli rispetto alla loro età gestazionale. Una maggiore incidenza di minaccia di aborto spontaneo o di gravidanza prematura sono state osservate tra le utilizzatrici di camomilla e liquirizia. CONCLUSIONI Questa ricerca sottolinea che l'uso di prodotti a base di erbe durante la gravidanza è comune tra le donne italiane, ma non ne viene sempre fatto un uso appropriato e in alcuni casi ciò risulta potenzialmente dannoso. I prodotti erboristici utilizzati più frequentemente dalle donne in gravidanza intervistate
Differenze tra donne esposte e non a prodotti erboristici
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