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FORUM SANITA', Cernobbio, aprile 2004
Il progetto è stato già finanziato dal CIPE con 25,8 milioni
di euro.
Il medico di famiglia si fa in tre, in quattro, o forse anche di più,
e diventa un team in Rete. Grazie alle Tecnologie dell'Informazione e
delle Comunicazioni (Ict), infatti, entro tre anni a partire dal Sud Italia
e, poi, via via in tutto il resto del Paese avremo a disposizione non
più un solo tradizionale "medico condotto", ma addirittura
un team di medici di medicina generale per ogni paziente. Ad annunciare
la rivoluzione digitale è stato Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione
e le Tecnologie, al "Forum Sanità Futura", promosso dal
Ministro della Salute, a Villa Erba di Cernobbio (Como).
Con una dotazione iniziale di 25,8 milioni di euro, già approvati
dal CIPE per 8 regioni meridionali, è infatti decollato il progetto
"UTAP" (Unità Territoriale di Assistenza Primaria), grazie
al quale con la connessione alla rete digitale più medici di medicina
generale condivideranno le informazioni su un paziente e potranno fornirgli
la migliore assistenza in tempi rapidissimi. La stessa Rete supporterà
i servizi di farmacovigilanza, di formazione a distanza (e-learning),
di informazione ai cittadini e di monitoraggio delle prescrizioni.
"Mettiamo a disposizione le nuove tecnologie per abbattere le barriere
territoriali che in molte zone del Sud non consentono un facile accesso
da parte dei cittadini alle strutture sanitarie e che oggi sono alla base
di un maggior tasso di mortalità della popolazione rispetto al
dato medio del Paese", ha detto il ministro ricordando che "questa
iniziativa si assomma a quelle varate, sempre in campo sanitario, dal
Comitato dei Ministri per la Società dell'Informazione", presieduto
dallo stesso Stanca.
Il ministro ha sostenuto che "la rivoluzione digitale nella sanità
italiana è già cominciata, a partire dal progetto 'Sanità
elettronica', da poco approvato dal Governo, con una dotazione di 44 milioni
di euro, per un grande Programma Nazionale di Innovazione Digitale della
Sanità, con l'obiettivo di innalzare i livelli essenziali di assistenza
e di prevenzione, incremen-tare la qualità dei servizi, offrire
ai cittadini migliori trattamenti sanitari a costi minori, ridurre i tempi
di attesa delle prestazioni e della degenza e, non ultimo, conseguire
rilevanti ri-sparmi nella spesa sanitaria nazionale".
Per il varo del progetto "Sanità elettronica", i ministri
Sirchia e Stanca sono partiti da una riflessione relativa al contesto
nazionale, caratterizzato da tre fattori:
1. popolazione sopra i 60 anni in aumento (era il 19% nel 2002
e sarà del 25% nel 2015) con conseguente incremento della patologia
cronica (ad esempio, ogni anno abbiamo 2 milioni di diabetici, con un
costo di 5 miliardi di euro l'anno);
2. sistemativi informativi disomogenei, con conseguenti insufficienti
servizi al cittadino e difficoltà nel reperire dati omogenei;
3. federalismo sanitario, che comporterà un aumento delle
differenze fra Regioni.
Le principali aree di applicazioni dell'ICT nella sanità sono:
l'erogazione delle prestazione mediche; la formazione, l'informazione
e la ricerca; l'automazione dei processi come, ad esempio, la gestione
di liste di attese e delle prenotazioni; degli acquisti; dei dati sanitari
e delle cartelle cliniche.
Quattro le aree di intervento individuate:
1. Iniziative di prevenzione attiva - Nel 2004, in accordo con
le Regioni, si svilupperan-no sistemi di prevenzione attiva per le malattie
cardiovascolari (prima causa di mortalità in Italia), il diabete
e favorire la partecipazione dei cittadini agli screening oncologici.
Ad esempio, l'adozione dell'innovazione tecnologica digitale consentirà
di poter intervenire in quel 62% di maschi diabetici che non segue alcun
trattamento farmacologico e nel 24% che esegue trattamenti inadeguati.
Sul fronte dello screening oncologico femminile si potrà influire
sul 30% della copertura mammografia nazionale (contro il 70% della media
UE).
2. Realizzazione di un sistema di prenotazioni in rete e multicanale
(telefono, internet, tv digitale) sulla base territoriale regionale per
ridurre i tempi di attesa e per consentire ai cittadini una scelta consapevole
dell'offerta di prestazioni sanitarie.
3. Diffusione della Cartella clinica elettronica in tutti gli ospedali
e la realizzazione della storia sanitaria elettronica di ogni paziente,
in modo da rendere più moderno ed effi-ciente il servizio sanitario
nazionale.
4. Diffusione della Telemedicina per avvicinare l'erogazione dei
servizi sanitari specialistici a coloro che sul territorio curano il paziente.
L'obiettivo è la deospedalizzazione, anche mediante la realizzazione
sul territorio di una rete integrata di servizi sanitari e socio-sanitari
per l'assistenza ai malati cronici, agli anziani ed ai disabili.
Guardando
più in generale allo scenario italiano, il ministro Lucio Stanca
ha sottolineato che "la dotazione e l'uso dell'informatica in sanità
è promettente: i medici italiani si pongono esattamente nella media
europea europea sia per la diffusione di pc che per le connes-sioni ad
internet. Secondo uno studio di Eos Gallup Europe per la Commissione Europea,
l'80% degli studi medici ha un pc e più del 65% è collegato
ad internet", ha precisato Stanca ricordando che "l'Italia in
particolare è all'avanguardia nell'uso dell'ICT in campo medico
trovandosi ai primi posti in Europa per l'uso della posta elettronica
nella comunicazione con i colleghi e con i pazienti. Questa è la
miglior premessa per lo sviluppo di avanzati servizi come quelli di teleconsulto
e telemonitoraggio".
Oltre il 25% dei medici generici italiani (il dato medio UE è sotto
il 20%) scambiano e-mail con i colleghi riguardo i pazienti e il 25% (dato
medio UE inferiore al 10%) hanno contatti con i loro pazienti anche via
e-mail.
Insomma, "il Paese è preparato ad una sanità che usa
l'ICT, a partire dalla larga banda, presupposto della telemedicina, che
nell'ultimo semestre ha registrato in Italia la più alta crescita
di accesso in Europa, dopo la Francia, alla dotazione di pc e di Internet
nelle fami-glie, che sono ormai a livello europeo (oltre la metà
ha un pc e più di un terzo 'naviga')", ha concluso il ministro
Lucio Stanca.
Tre le altre iniziative già avviate dal Governo per applicazioni
dell'ICT nella sanità ci sono:
- Servizi di telepatologia, teleconsulto e telediagnosi che potranno essere
forniti con il collegamento con una telematica a larga banda tra i centri
di eccellenza del Servizio Sanitario Nazionale. È stato già
approvato un finanziamento di 20 milioni di euro per colle-gare a questi
servizi ed ai centri di eccellenza anche le 21 isole minori negli arcipelaghi
del Mediterraneo ed i 47 ospedali italiani nel mondo, in 21 Paesi.
- Scuola in ospedale per garantire la continuità didattica agli
alunni lungodegenti, facendoli sentire parte di una classe, interrompendo
l'isolamento e migliorando il processo terapeutico. Finanziato con 14
milioni di euro, il progetto prevede il collegamento dei reparti pediatrici
di 65 ospedali italiani con le scuole mediante una rete ad alta velocità
e sarà attivo dal prossimo anno scolastico (settembre 2004).
- Servizi di telemedicina specializzata, con la connessione dei Centri
di Eccellenza con ospedali regionali e piccoli nosocomi del Sud per erogare
in Rete servizi multimediali in campo oncologico.
Il CIPE ha già stanziato 4,3 milioni di euro
- Tessera sanitaria distribuita a tutti i cittadini per eseguire, nel
rispetto della privacy, il monitoraggio costante della spesa sanitaria.
Conterrà un identificativo personale con codice a barre e sarà
usata nella fase di accesso ai servizi sanitari. Consentirà risparmi
tra gli 800 milioni ed i 1.600 milioni di euro sulla spesa sanitaria nazionale.
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