Lo
scorso 13 gennaio 2010 è stato approvato dalla Commissione Nazionale
per la Formazione Continua il regolamento applicativo dell'Accordo Stato-Regioni
del 5 novembre 2009 relativo al "Nuovo Sistema di Formazione Continua
in Medicina", già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
1. Formazione Continua e Governo Clinico
La clinical governance è una strategia mediante la quale "le
organizzazioni sanitarie si rendono responsabili del miglioramento continuo
della qualità dei servizi e del raggiungimento-mantenimento di
elevati standard assistenziali, stimolando la creazione di un ambiente
che favorisca l'eccellenza professionale" (NHS
White Paper: A First Class Service, 1998). Se la clinical
governance ha l'obiettivo di migliorare la qualità dell'assistenza
favorendo l'eccellenza professionale, tutte le attività di formazione,
training e sviluppo professionale continuo sono strumenti trasversali
di governo clinico finalizzati a valorizzare la qualità tecnico-professionale
dell'assistenza sanitaria.
"Because clinicians are at the core of clinical work, they must be
at the heart of clinical governance" (Degeling et coll. BMJ,
2004), la formazione continua non può essere un'attività
sporadica, opportunistica o finalizzata all'acquisizione di crediti, ma
deve diventare realmente continua e integrata nei processi assistenziali,
negli obiettivi di sistema e nelle strategie di governance dell'organizzazione
santaria. Infatti, l'efficacia di tutti gli strumenti di governo clinico
è fortemente condizionata dallo sviluppo di un articolato piano
formativo aziendale capace di integrare formazione residenziale, formazione
sul campo, sviluppo continuo professionale e FAD con il fine ultimo di
modificare i comportamenti professionali.
2. Gli Obiettivi Formativi
Gli obiettivi formativi sono lo strumento utilizzato per orientare i programmi
di formazione continua rivolti ai professionisti sanitari al fine di definire
le adeguate priorità dell'interesse del SSN. L'individuazione e
la ripartizione tra i livelli istituzionali (nazionali, regionali, aziendali)
degli obiettivi formativi costituisce una misura di riferimento e di bilanciamento
delle competenze e delle responsabilità. La nuova ECM identifica
tre categorie di obiettivi che devono poi armonizzarsi nel dossier formativo.
Obiettivi tecnico-professionali
- Sono finalizzati all'acquisizione di conoscenze e competenze specifiche
di ciascuna professione e disciplina.
Obiettivi di processo
- Mirano all'acquisizione di attività e procedure idonee a promuovere
il miglioramento della qualità, efficienza, efficacia, appropriatezza
e sicurezza degli specifici processi di produzione delle attività
sanitarie.
- Si rivolgono a professionisti ed équipe che intervengono in un
determinato "segmento di produzione".
Obiettivi di sistema
- Mirano all'acquisizione di attività e procedure idonee a promuovere
il miglioramento della qualità, efficienza, efficacia, appropriatezza
e sicurezza degli specifici processi di produzione delle attività
sanitarie.
- Si rivolgono, di norma, a tutti i professionisti avendo quindi caratteristiche
interprofessionali.
La vera innovazione fortemente orientata alla clinical governance è
la legittimazione, accanto ai tradizionali obiettivi tecnico-professionali,
degli obiettivi di processo e di sistema. Questi, infatti, richiedono
ai professionisti di acquisire strumenti e competenze per misurare la
qualità dell'assistenza sanitaria, in termini di sicurezza, efficacia,
appropriatezza, efficienza, perfettamente in linea con gli obiettivi del
governo clinico. In altri termini, la formazione di un professionista
non può essere limitata a conoscenze e skills sulle più
recenti innovazioni diagnostico-terapeutiche-assistenziali, ma deve anche
consentirgli di definire standard assistenziali e di misurare appropriatezza,
efficacia e sicurezza degli interventi erogati, sia a livello individuale,
sia di équipe.
3. Il Dossier Formativo
Inteso come piano formativo individuale e di équipe, rappresenta
il prodotto dei tre obiettivi formativi e definisce il volume dei bisogni
formativi di un professionista, inserito in uno specifico processo di
produzione di attività sanitarie, parte costitutiva di un sistema
più generale di tutela della salute. La vera sfida del dossier
formativo è quella di collegare gli obiettivi di formazione dei
professionisti con quelli assistenziali dell'organizzazione sanitaria;
in altre parole utilizzarlo come un "raccordo" tra le strategie
di formazione, training e sviluppo professionale continui e il miglioramento
della qualità dell'assistenza.
4. Le Aree di Riferimento
In coerenza con i Piani Sanitari Nazionali e Regionali vigenti, le aree
di riferimento dovranno essere utilizzate per individuare gli obiettivi
formativi evidenziati nei Piani di Formazione dei singoli provider e costituiscono
aree di riferimento per l'accreditamento dell'offerta formativa ECM. E'
fondamentale rilevare che, delle 29 aree di riferimento, 12 riguardano
direttamente o indirettamente strumenti e modelli organizzativi per il
governo clinico.
1. Applicazione della pratica quotidiana dei principi e delle procedure
dell'Evidence-based Practice (EBM, EBN, EBP)
2. Linee guida, protocolli, procedure, documentazione clinica
3. Percorsi clinico-assistenziali/diagnostici/riabilitativi, profili di
assistenza, profili di cura
4. Appropriatezza prestazioni sanitarie nei LEA, sistemi di valutazione,
verifica e miglioramento dell'efficienza ed efficacia
5. Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività
sanitarie
6. La sicurezza del paziente
8. Integrazione interprofessionale e multiprofessionale, interistituzionale
9. Integrazione tra assistenza territoriale e ospedaliera
11. Management sanitario, innovazione gestionale e sperimentazione di
modelli organizzativo-gestionali
14. Accreditamento strutture sanitarie e dei professioni-sti. La cultura
della qualità
24. Farmacoepidemiologia, farmacoeconomia, farmacovigilanza
29. Innovazione tecnologica, valutazione, miglioramento dei processi di
gestione delle tecnologie biomediche e dei dispositivi biomedici. Technology
assessment
Nota. La numerazione riportata fa riferimento a quella originale
Inoltre, le cinque aree identificate "di particolare rilievo per
il SSN e i SSR" comprendono:
" Applicazione della pratica quotidiana dei principi e delle procedure
dell'Evidence-based Practice: EBM, EBN, EBP
" Appropriatezza prestazioni sanitarie nei LEA, sistemi di valutazione,
verifica e miglioramento dell'efficienza ed efficacia [audit clinico,
indicatori (n.d.a.)].
In conclusione, poichè la nuova ECM è fortemente orientata
alla diffusione dell'EBP e all'attuazione del governo clinico, le organizzazioni
sanitarie - oltre a predisporre adeguate leve motivazionali per valorizzare
il capitale umano - devono progressivamente identificarsi come learning
organization, riconoscendo nella formazione continua e nel miglioramento
della competence professionale le determinanti fondamentali per migliorare
e mantenere la qualità dell'assistenza sanitaria sino a raggiungere
l'eccellenza.
In esclusiva per GIMBE® l'intervista al Ministro Fazio
Quali sono le principali innovazioni del Nuovo Sistema ECM?
Il nuovo sistema ECM si fonda su alcuni importanti elementi che devono
garantire ai professionisti un'offerta formativa appropriata e di qualità.
Il primo elemento è il passaggio dall'accreditamento degli eventi
all'accreditamento dei provider: un passaggio prioritario e doveroso in
considerazione della necessaria imputazione di responsabilità a
soggetti che fondano l'attività di formazione continua su un'organizzazione
amministrativa, un comitato scientifico, il tutto sostenuto da un sistema
di qualità delle procedure. Un passaggio "epocale" rispetto
al sistema precedente che si limitava a valutare il singolo evento formativo
e che, nei casi più gravi, ne sospendeva l'erogazione.
Il secondo elemento assunto a fondamento del nuovo sistema è quello
dell'offerta formativa articolata su tutte le tipologie di formazione
utili all'aggiornamento continuo. Non più solo la formazione residenziale,
ma l'accreditamento ECM riguarda la formazione a distanza attraverso l'autoapprendimento
(con o senza tutoraggio), la docenza e il tutoraggio in attività
ECM e le presentazioni a convegni. Per quanto riguarda la formazione sul
campo sono state individuate varie attività: training individualizzato
o stage (con la presenza indispensabile di un tutor nel rapporto 1:1);
partecipazione a gruppi di lavoro/studio/miglioramento e commissioni/comitati;
partecipazione a ricerche; audit clinico-assistenziale.
Un ulteriore elemento riguarda le "garanzie" introdotte con
il nuovo Sistema di formazione continua:
- L' Osservatorio nazionale per la qualità della formazione continua,
che deve monitorare l'offerta formativa e la sua qualità attraverso
una rete di osservatori regionali e auditing in loco per verificare direttamente
l'attività.
- Il Comitato di Garanzia per l'indipendenza del contenuto formativo dagli
sponsor, attraverso la verifica del 25% dei provider accreditati dalla
Commissione Nazionale per la Formazione Continua (CNFC).
Naturalmente, nei prossimi mesi l'avvio del nuovo sistema fornirà
ulteriori spunti che saranno utilizzati per definire al meglio l'aggiornamento
continuo.
Cosa cambierà nei corsi sponsorizzati?
La sponsorizzazione è un elemento che riguarda principalmente il
concetto di "trasparenza" e di "efficacia".
La trasparenza è garantita attraverso un sistema di dichiarazione
esplicita di conflitto di interesse. Se nel precedente sistema era necessario
dichiararne l'esclusione (cd. assenza di conflitto di interessi), nella
nuova ECM i soggetti - come i docenti - che sono coinvolti in manifestazioni
con crediti ECM devono preliminarmente dichiarare il loro conflitto in
modo esplicito. Sarà naturalmente "misurata" l'indipendenza
del contenuto formativo attraverso le valutazioni dei professionisti circa
la percezione del conflitto e dell'eventuale condizionamento formativo.
L'efficacia è garantita attraverso un sistema di misurazione con
indicatori che daranno concrete indicazioni in merito alla ricaduta dell'apporto
formativo acquisito. L'utilizzo di indicatori darà al provider
un valore aggiunto in termini di qualità dell'offerta formativa.
Infine, il contratto con gli sponsor deve essere depositato agli atti
degli eventi interessati, reso disponibile e preventivamente dichiarato
all'ente accreditante.
Qual è il suo giudizio sulla formazione a distanza?
La FAD è una delle tipologie di offerta formativa definite dalla
CNFC: si tratta di uno strumento importantissimo tenuto conto dell'enorme
numero di professionisti (circa 850.000) che ogni anno deve aggiornarsi.
Infatti, la FAD consente di erogare contenuti formativi per un numero
molto elevato di professionisti senza imporre spostamenti nè vincoli
di orari o giornate, con abbattimento significativo dei costi dell'ECM
a carico dei partecipanti.
Tuttavia, in quanto tale, la FAD non esaurisce il bisogno formativo che
per il professionista si traduce in attività pratiche, confronti
con altri colleghi, condivisioni e superamenti di criticità. Per
questo motivo, ritengo che la FAD sia uno strumento importante e determinante,
ma non esaustivo dal punto di vista dell'aggiornamento all'interno di
un sistema organizzato.
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