Fonte:
Adnkronos Salute. 15 aprile 2008
L''infarto al cervello' (ictus ischemico) minaccia anche i giovani. In
Italia si registrano ogni anno quasi 200 mila casi di ictus (196 mila):
oltre 4 mila di questi (4.200) riguardano giovani adulti under 45, ai
quali si aggiungono altri 6.200 attacchi nella fascia d'età 45-55
anni. E a rischiare non sono solo gli uomini. Se è vero infatti
che le donne in età fertile sono protette dallo 'scudo' degli estrogeni,
assumere questi ormoni sotto forma di pillola contraccettiva ad alti dosaggi
aumenta la probabilità di ictus se la paziente è over 35,
fuma ed è ipertesa. I dati sono stati diffusi oggi a Milano durante
un media tutorial organizzato da Alice Italia Onlus (Associazione per
la lotta all'ictus cerebrale), in vista della Settimana nazionale contro
l'ictus cerebrale che si celebrerà dal 13 maggio (Giornata europea
contro l'ictus) al 18 (Giornata nazionale della malattia).
Si verificano in età giovanile il 5,5% di tutti gli ictus nei Paesi
industrializzati e il 19% del totale nelle nazioni in via di sviluppo,
ricorda Alice. E ancora. L'incidenza dell'ictus precoce è pari
a 10 casi ogni 100 mila abitanti l'anno; in altre parole, in una grande
città di un milione di abitanti (le dimensioni di Milano), si contano
100 nuovi casi ogni anno. L'ictus è dunque un dramma che non risparmia
i giovani, neppure i bambini. Con pesanti conseguenze in ambito sociale
e familiare, se si pensa che l'ictus è la seconda causa di morte
e la prima di disabilità nel mondo occidentale. Dei circa 200 mila
italiani che ogni anno ne sono colpiti, infatti, 70 mila perdono la vita
entro i 12 mesi successivi, mentre 50 mila 'reduci' si trovano poi a fare
i conti con un'invalidità grave. Lo sa bene Elisabetta, 49 anni,
romana, colpita da ictus giovanile nel 2001. Dopo una lunga riabilitazione
la sua vita è tornata "normale o quasi", racconta. Ma
"la malattia ha lasciato su di me conseguenze visibili", aggiunge.
Fra le principali cause di ictus giovanile ci sono anomalie vascolari
o cardiache, oppure la dissecazione delle arterie carotide e vertebrale
(per traumi al collo legati a incidenti, infortuni sportivi o manovre
chiropratiche sbagliate).
Ma tra i fattori di rischio è incluso anche l'abuso di droghe e
alcol, avvertono gli specialisti. Gli esperti mettono in guardia anche
contro fumo, obesità, vita sedentaria, dieta scorretta, alterazione
dei livelli di grassi nel sangue e diabete, e ricordano i 5 campanelli
d'allarme per la diagnosi precoce dell'ictus: difficoltà a parlare,
deficit di forza o sensibilità in un lato del corpo, mal di testa,
disturbi visivi, vertigini o sbandamento. Il fattore tempo è cruciale:
se i sospetti sono concreti il 118 va chiamato senza indugi, per un ricovero
in unità specializzate nella terapia d'emergenza entro tre ore
dai primi sintomi (Stroke Unit), che in Italia vanno ulteriormente implementate,
è l'appello dei medici. Fondamentali sono infine la riabilitazione
e i controlli periodici. La prevenzione può evitare l'attacco,
conclude Alice onlus. Per questo, nella settimana di sensibilizzazione,
nelle principali piazza del Belpaese verranno allestiti speciali stand
per controlli gratuiti del rischio individuale.
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