VALSARTAN
IN A JAPANESE POPULATION WITH HYPERTENSION AND OTHER CARDIOVASCULAR DISEASE
(JIKEI HEART STUDY): A RANDOMISED, OPEN-LABEL, BLINDED ENDPOINT MORBIDITY-MORTALITY
STUDY
Mochizuki S, Dahlof B, Shimizu M, et al.
Lancet 2007; 369:1431-9
Anche negli asiatici l'aggiunta di valsartan consente di prevenire molti
più eventi cardiovascolari della sola terapia convenzionale.
RIASSUNTO
CONTESTO I farmaci che inibiscono il sistema renina-angiotensina-aldosterone
apportano benefici ai pazienti con malattia cardiovascolare o a rischio
di svilupparne una. Tuttavia, le evidenze di questo effetto negli asiatici
sono scarse. Si è inteso valutare se l'aggiunta di un bloccante
del recettore dell'angiotensina, valsartan, ai trattamenti cardiovascolari
standard fosse efficace nei pazienti giapponesi con già patologia
cardiovascolare.
METODI È stato messo in atto uno studio multicentro, prospettico,
randomizzato e controllato su 3081 pazienti giapponesi, tra i 20 e i 79
anni (media 65±10 anni) sottoposti ad un trattamento standard per
ipertensione, malattia arteriosa coronarica, insufficienza cardiaca o
ad una combinazione di queste. Oltre alla terapiaconvenzionale, i pazienti
sono stati assegnati sia a valsartan (40-160 mg al giorno) o ad altri
trattamenti senza sartano. L'end point primario era un composito di morbidità
cardiovascolare e mortalità. L'analisi è stata intention
to treat.
RISULTATI Dopo una media di 3,1 anni di follow-up (1-3,9), l'end
point primario era meno registrato tra i pazienti in terapia con valsartan
rispetto ai controlli (92 vs 149; rischio assoluto 21,3 vs 34,5 per 1000
pazienti-anno; hazard ratio 0,61, IC 95% 0,47-0,79, p=0,0002). Questa
differenza era principalmente da attribuire alla bassa incidenza di ictus
e TIA (29 vs 48; 0,60; 0,38-0,95; p=0,028), angina pectoris (19 vs 53;
0,35; 0,20-0,58; p<0,0001), e insufficienza cardiaca (19 vs 36; 0,53;
0,31-0,94; p=0,029) in coloro che assumevano valsartan rispetto al gruppo
controllo. Tra i due gruppi non vi erano differenze in termini di mortalità
o tollerabilità.
INTERPRETAZIONE L'aggiunta di valsartan alla terapia convenzionale
consente di prevenire più eventi cardiovascolari della sola terapia
convenzionale. Questi benefici però non possono essere totalmente
spiegati da una differenza nel controllo della pressione arteriosa.
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