Per
quanto riguarda il campo dell'infarto miocardico e dell'ischemia, si segnala
il trial OMEGA, che ha valutato l'aggiunta di acidi grassi omega-3
alla terapia medica standard dell'infarto miocardico acuto. L'utilizzo
di supplementi di omega-3 non ha influenzato l'end point primario di morte
cardiaca improvvisa, infarto miocardico, ictus e aritmia. Limitatamente
alla popolazione indagata, sembra che gli acidi grassi omega-3 non apportino
benefici addizionali ad una corretta terapia medica.
Nel campo delle patologie vascolari, i trial ARMYDA-RECAPTURE e
NAPLES II hanno dimostrato il beneficio della terapia con statine
prima di un intervento coronarico percutaneo, rispettivamente in soggetti
già trattati con statine o che non avevano mai assunto questi farmaci.
Nel trial ARMYDA-RECAPTURE, pazienti con angina stabile o con ACS senza
elevazione del segmento ST, già in terapia con statine, sono stati
randomizzati ad atorvastatina (80 mg 12 ore prima dell'intervento e 40
mg 4 ore dopo) o placebo. Il primo gruppo mostrava un tasso significativamente
più basso di eventi a 30 giorni. Similmente, nel NAPLES II, la
somministrazione di 80 mg di atorvastatina in pazienti che non avevano
mai utilizzato il farmaco ha ridotto l'incidenza di infarto a 30 giorni
dall'intervento.
Più sorprendenti i risultati di un'analisi dal trial JUPITER,
che hanno mostrato che il trattamento con rosuvastatina riduce il rischio
relativo di tromboembolismo venoso del 43% rispetto al placebo in soggetti
apparentemente sani.
Non tutti i trial che hanno studiato le statine hanno mostrato esiti positivi:
lo studio AURORA non ha dimostrato un effetto benefico della terapia con
statine nei pazienti con nefropatia in stadio terminale.
I risultati dello studio ACTIVE-A, che è il trial più
ampio mai condotto sulla terapia anticoagulante in 1000 pazienti con fibrillazione
atriale che non potevano assumere warfarin, ha dimostrato chiaramente
che il trattamento per 3 anni con clopidogrel ha ridotto l'incidenza di
eventi vascolari maggiori, principalmente per un effetto di diminuzione
degli ictus. Da notare che il numero di ictus è stato 3 volte superiore
a quello di altri trial. Questo effetto si verifica ad un costo accettabile
in termini di incidenza di sanguinamenti maggiori. Complessivamente, clopidogrel
produce importanti benefici nella maggioranza dei pazienti ad un rischio
accettabile.
Uno studio di fase II ha studiato l'effetto di una polipillola (Polycap),
che contiene 3 farmaci antipertensivi, una statina e aspirina sul rischio
cardiovascolare in soggetti sani. Lo studio (The Indian Polycap Study,
TIPS) ha dimostrato che i soggetti trattati con la polipillola
non hanno presentato più effetti avversi rispetto agli altri 8
gruppi arruolati che hanno ricevuto uno dei componenti da solo o, in alcuni
casi, una combinazione di due o tre dei farmaci. Inoltre non si sono verificate
interazioni farmacologiche. Tuttavia il grado di riduzione del colesterolo
è stato leggermente inferiore a quello ottenuto nel gruppo in sola
simvastatina, così come quello della pressione arteriosa che è
stato più basso di quello atteso dal trattamento antipertensivo.
I dati dimostrano quindi che gli effetti di Polycap non possono essere
assunti come uguali a quelli combinati dei suoi singoli componenti
In considerazione del fatto che i soggetti volontari coinvolti nello studio
presentavano un solo fattore di rischio, secondo i ricercatori la polipillola,
somministrata in una popolazione ad alto rischio cardiovascolare, potrebbe
ridurre infarto e ictus del 75%. Sull'utilizzo di questo prodotto tuttavia
esistono anche voci di dissenso. Alcuni esperti ritengono infatti che
l'introduzione del nuovo medicinale potrebbe causare la sostituzione con
un farmaco, economico e semplice da prendere, dello stile di vita fatto
di buona alimentazione e frequente esercizio fisico che ha comunque dei
vantaggi per l'organismo. Mike Rich della Blood Pressure Association
britannica ha sottolineato che questo studio "riapre il dibattito
sull'utilità di sviluppare un 'proiettile magico' per prevenire
infarto e ictus, invece di incentivare il più possibile un corretto
stile di vita.
|