OUTCOME
MAGGIORI IN PAZIENTI IPERTESI AD ALTO RISCHIO RANDOMIZZATI AD ACE-INIBITORI
O A BLOCCANTI DEI CANALI DEL CALCIO VS DIURETICI: IL TRIAL ALLHAT
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MAJOR
OUTCOMES IN HIGH-RISK HYPERTENSIVE PATIENTS RANDOMIZED TO ANGIOTENSIN-CONVERTING
ENZYME INHIBITOR OR CALCIUM CHANNEL BLOCKER VS DIURETIC: THE ANTIHYPERTENSIVE
AND LIPID-LOWERING TREATMENT TO PREVENT HEART ATTACK TRIAL (ALLHAT) ALLHAT Officers and Coordinators for the ALLHAT Collaborative Research Group JAMA 2002; 288:2981-2997 |
Una nuova analisi, mirata a studiare i dati a 10 anni di mortalità e morbilità del trial ALLHAT (Antihypertensive and Lipid-Lowering Treatment to Prevent Heart Attack Trial) sembrerebbe confermare le precedenti conclusioni, ovvero la superiorità dei diuretici. |
RIASSUNTO CONTESTO E' ben documentato che la terapia antipertensiva riduce morbilità e mortalità correlate alla ipertensione, ma è ancora da definire il primo step ottimale della terapia. OBIETTIVO Determinare se il trattamento con un bloccante dei canali del calcio o un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina riduca l'incidenza di malattie coronariche (CHD) o di altre malattie cardiovascolari (CVD) rispetto ad un diuretico. DISEGNO Lo studio ALLHAT (The Antihypertensive and Lipid-Lowering Treatment to Prevent Heart Attack Trial) randomizzato, in doppio-cieco, con controllo attivo, è stato condotto dal febbraio 1994 a marzo 2002. SETTING E PARTECIPANTI 33.357 partecipanti di età >=55 anni con ipertensione e almeno un altro fattore di rischio CHD arruolati in 623 centri nord americani. INTERVENTI I soggetti sono stati assegnati in modo random a ricevere clortalidone 12,5-25 mg/die (n=15 255); amlopidina 2,5-10 mg/die (n=9048); o lisinopril 10-40 mg/die (n=9054) per un follow-up pianificato di 4 fino a 8 anni circa. END POINT L'end point primario era un composito di CHD fatale o infarto miocardico non fatale, analizzato per intenzione al trattamento. L'end point secondario erano morte per tutte le cause, ictus, CHD combinate (outcome primario, rivascolarizzazione coronarica, o angina con ospedalizzazione) e CVD combinate (CHD, ictus, angina trattata senza ospedalizzazione, insufficienza cardiaca [HF] e arteriopatia periferica). RISULTATI Il follow-up mediano è stato di 4,9 anni. L'end point primario si è verificato in 2956 partecipanti, senza differenza tra i trattamenti. Rispetto a clortalidone (tasso a 6 anni 11,5%), i rischi relativi (RR) erano 0,98 (IC al 95% 0,90-1,07) per amlodipina (tasso a 6 anni 11,3%) e 0,99 (0,91-1,08) per lisinopril (tasso a 6 anni 11,4%). Similmente, la mortalità per tutte le cause non differiva tra i gruppi. La pressione sistolica a 5 anni era significativamente più alta nei gruppi amlopidina (0,8 mm Hg; p=0,03) e lisinopril (2 mm Hg;, p<0,001), confrontati con clortalidone, mentre la pressione diastolica a 5 anni era significativamente più bassa con amlopidina (0,8 mm Hg; p<0,001). Nei gruppi amlopidina vs clortalidone, gli end point secondari erano simili, fatta eccezione per un tasso di HF a 6 anni più alto con il bloccante dei canali del calcio (10,2% vs 7,7%; RR 1,38; 1,25-1,52). Nei gruppi lisinopril vs clortalidone, erano più alti con l'ACE-inibitore i tassi a 6 anni di CVD combinate (33,3% vs 30,9%; RR 1,10; 1,05-1,16); ictus (6,3% vs 5,6%; RR 1,15; 1,02-1,30); e HF (8,7% vs 7,7%; RR 1,19; 1,07-1,31). CONCLUSIONI I diuretici di tipo tiazidici sono superiori nella prevenzione di una o più forme maggiori di CVD e sono meno costosi. Dovrebbero quindi rappresentare la prima scelta nella terapia antipertensiva. ALLHAT: Rischio di mortalità totale e CV con amlodipina vs clortalidone e con lisinopril vs clortalidone
ALLHAT: Rischio di end point secondari con amlodipine vs clortalidone, lisinopril vs clortalidone, e doxazosina vs clortalidone
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