SEFAPnews
03/07/2024

EFFETTI A LUNGO TERMINE DI SEMAGLUTIDE SULLA PERDITA DI PESO NELL’OBESITÀ SENZA DIABETE NELLO STUDIO SELECT

Nature Medicine, pubblicato online il 13 maggio 2024

Le analisi degli effetti sul peso dello studio SELECT rivelano che i pazienti trattati con semaglutide (2,4 mg) somministrata per via sottocutanea una volta a settimana hanno perso significativamente più peso rispetto al placebo. La traiettoria di perdita di peso con semaglutide si è estesa per 65 settimane ed è stata mantenuta fino a 4 anni. Allo stesso modo, nel gruppo trattato sono stati osservati miglioramenti per altre misure antropometriche. Non vi è stata alcuna evidenza di aumento di eventi avversi gravi nei sottogruppi in base all'indice di massa corporea.


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03/07/2024

EFFETTO DEL TRATTAMENTO COMBINATO CON AGONISTI DEL RECETTORE GLP-1 E INIBITORI SGLT2 SULL’INCIDENZA DI EVENTI CARDIOVASCOLARI E RENALI GRAVI: UNO STUDIO DI COORTE BASATO SULLA POPOLAZIONE

BMJ 2024; 385:e078242

I risultati di questo studio di coorte basato sulla popolazione, progettato per emulare un trial randomizzato controllato, suggeriscono che l'uso combinato di agonisti del recettore GLP-1 e inibitori SGLT2 è associato a un rischio ridotto di eventi cardiovascolari maggiori avversi e eventi renali gravi, rispetto all'uso di ciascuna classe di farmaci singolarmente. L'aggiunta di un inibitore SGLT2 a una terapia in corso con agonisti del recettore GLP-1 era inoltre associata a una riduzione del rischio di mortalità cardiovascolare e insufficienza cardiaca rispetto ai soli agonisti del recettore GLP-1.


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03/07/2024

MONITORAGGIO POST-TRIAL DI UNO STUDIO CLINICO RANDOMIZZATO CONTROLLATO SUL CONTROLLO GLICEMICO INTENSIVO NEL DIABETE DI TIPO 2 ESTESO DA 10 ANNI A 24 ANNI (UKPDS 91)

Lancet, pubblicato online il 17 maggio 2024

In questo studio di follow-up sui partecipanti al trial UKPDS, le analisi effettuate dopo ulteriori 14 anni di monitoraggio post-trial, usando i dati amministrativi del Servizio Sanitario Nazionale inglese raccolti regolarmente, dimostrano che gli effetti glicemici  a lungo termine non diminuiscono nel tempo, come ampiamente anticipato, ma rimangono immutati fino a 24 anni dopo la fine dello studio clinico. I benefici del controllo delle crisi iperglicemiche dal momento della diagnosi di diabete di tipo 2 sembrano portare ad una riduzione del rischio di morte e complicanze microvascolari nei partecipanti assegnati casualmente alle terapie con sulfoniluree o insulina, e ad una riduzione del rischio di morte e di infarto del miocardio in quelli assegnati alla terapia con metformina.


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03/07/2024

INIBITORI SGLT2 E EVENTI AVVERSI CARDIOVASCOLARI GRAVI: UNA METANALISI COLLETTIVA SMART-C

Circulation 2024; 149(23):1789-1801

Questa metanalisi di 11 studi clinici di fase III, che ha incluso 78.607 pazienti con diabete ad elevato rischio per patologie cardiovascolari, scompenso cardiaco, o insufficienza renale cronica, ha mostrato che gli inibitori SGLT2 riducono il rischio di eventi avversi cardiovascolari maggiori del 9%, prevalentemente per effetto di una riduzione nel rischio di morte cardiovascolare. Non c’era alcun effetto significativo sul rischio di infarto del miocardio o ictus. I benefici erano consistenti nei diversi sottogruppi di pazienti. Questi dati suggeriscono un potenziale ruolo di questi farmaci per la gestione di una vasta gamma di patologie cardiovascolari e renali.


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IMPATTO DELL'OSPEDALIZZAZIONE SULLA PRESCRIZIONE INAPPROPRIATA E SULLA POLITERAPIA NEI PAZIENTI ANZIANI: UNO STUDIO DESCRITTIVO TRASVERSALE

Pharmacoepidemiol Drug Saf 2024; 33(5):e5812

Questo studio mira a determinare la proporzione di pazienti anziani dimessi dall'ospedale con politerapia (più di sette farmaci) o con farmaci potenzialmente inappropriati secondo i criteri di Beers. Condotto tra il 2019 e il 2021 in un ospedale di medie dimensioni, questo studio trasversale descrittivo ha incluso pazienti di età pari o superiore a 65 anni provenienti dai reparti di medicina interna, ortopedia e chirurgia. Tra 49.564 pazienti, il 19% è stato dimesso con prescrizioni di farmaci potenzialmente inappropriati, leggermente inferiore al tasso del 22,1% registrato all'ammissione. La politerapia alla dimissione era aumentata  al 42,8%, rispetto al 40,6% all'ammissione. Questi risultati sottolineano la necessità di una revisione dei farmaci al momento del ricovero per mitigare i rischi associati alla politerapia e alle prescrizioni di farmaci potenzialmente inappropriati per gli anziani.


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IMPATTO DI UN INTERVENTO MULTICOMPONENTE SU LARGA SCALA PER RIDURRE L'USO ECCESSIVO DI INIBITORI DELLA POMPA PROTONICA IN UN SISTEMA SANITARIO INTEGRATO: UNO STUDIO DIFFERENCE-IN-DIFFERENCE

BMJ 2024; 385:e076484

Questo studio ha riscontrato che un intervento multicomponente, che includeva restrizioni sul rinnovo delle prescrizioni di inibitori di pompa per i pazienti senza un'indicazione a lungo termine, è stato associato a una riduzione rapida e sostenuta del 7,3% in termini assoluti dei pazienti che ricevevano prescrizioni in una rete di centri medici Veteran Affairs, con un calo relativo di quasi il 30%. Questo studio ha riscontrato una riduzione assoluta dell'11,3% della co-prescrizione inibitori di pompa-anti H2 in pazienti ad alto rischio di emorragia del tratto gastrointestinale superiore. Inoltrre, non è stato riscontrato un aumento dei ricoveri ospedalieri per malattie acido-correlate nei pazienti anziani ad alto rischio.


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03/06/2024

USO DI PARACETAMOLO DURANTE LA GRAVIDANZA E RISCHIO DI AUTISMO, ADHD, E RITARDO MENTALE NEI BAMBINI

JAMA 2024; 331(14):1205-1214

L’uso di paracetamolo durante la gravidanza non era associato al rischio di autismo, ADHD, o disabilità intellettuale nei bambini. Questo suggerisce che le associazioni osservate in altri modelli potrebbero essere attribuibili a confondimenti familiari, fornendo rassicurazioni sull’utilizzo di paracetamolo che, quando assunto in modo appropriato e sotto supervisione medica durante la gravidanza, non aumenta il rischio di conseguenze negative a livello dello sviluppo neurologico nei bambini.


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03/06/2024

EMORRAGIE GRAVI NEI PAZIENTI CON FIBRILLAZIONE ATRIALE CHE UTILIZZANO DILTIAZEM IN COMBINAZIONE CON APIXABAN O RIVAROXABAN

JAMA, pubblicato online il 15 aprile 2024

In questo studio di coorte su 204.155 pazienti di età pari o superiore a 65 anni, i soggetti esposti ad anticoagulanti trattati con diltiazem hanno mostrato un rischio significativamente maggiore di emorragie gravi rispetto a quelli trattati con metoprololo. Questi risultati suggeriscono un reale rischio di danni significativi con la co-somministrazione di diltiazem e anticoagulanti orali diretti. Sebbene il rischio di emorragie non costituisca una controindicazione assoluta all'uso di questi farmaci in combinazione, dovrebbe essere tenuto in considerazione nella scelta del regime terapeutico nei pazienti con fibrillazione atriale, specialmente quelli con un rischio aumentato di emorragie.


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03/06/2024

EFFETTI DELLA TERAPIA CON STATINE SULLA DIAGNOSI DI DIABETE DI NUOVA INSORGENZA E PEGGIORAMENTO DELLA GLICEMIA IN AMPI STUDI RANDOMIZZATI IN DOPPIO CIECO: UNA METANALISI DI DATI INDIVIDUALI

Lancet Diabetes Endocrinol, pubblicato online il 27 marzo 2024

Questa metanalisi approfondisce la comprensione degli effetti avversi della terapia con statine sul diabete. I risultati mostrano che le statine causano un aumento moderato e dose-dipendente nelle nuove diagnosi di diabete, che la maggior parte dell'eccesso di diabete di nuova insorgenza si verifica tra gli individui già ad alto rischio di questa patologia (ovvero, i loro marcatori plasmatici di glicemia sono vicini alla soglia diagnostica), e che il diabete di nuova insorgenza in questi individui è probabilmente spiegato da piccoli aumenti indotti dalle statine nel glucosio plasmatico e nella HbA1c.


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03/06/2024

TERAPIA ACIDO-SOPPRESSIVA E RISCHIO DI EMICRANIA E CEFALEA GRAVE: LO STUDIO OSSERVAZIONALE NHANES

Neurology, Clinical Practice 2024; 14(3):e200302

Questo studio ha valutato l'associazione dell'uso della terapia acido-soppressiva, incluso inibitori di pompa protonica, antagonisti del recettore H2 e antiacidi generici, con la prevalenza di emicrania e forti mal di testa. L'uso di qualsiasi terapia acido-soppressiva era associato a un aumento delle probabilità di sviluppare emicrania o forti mal di testa in confronto al non utilizzo. Non è stata osservata alcuna differenza significativa relativamente all'aumento del rischio tra gli utilizzatori di inibitori di pompa e antagonisti del recettore H2.


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COMITATO EDITORIALE
Manuela Casula (responsabile scientifico)
Federica Galimberti (responsabile editoriale)
Elena Loggia (segreteria editoriale)
Elena Olmastroni
Andrea Rossi
Stefano Scotti
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